Descrizione del veicolo
Fiat Dino coupè 135 AC 2000. Abbinamento colori raro e spettacolare, tra i più belli della Dino, Giallo Positano 208 con interno in skai blu scuro (matching colors).
Auto italiana, immatricolata il 15 Maggio 1968 in provincia di Novara e successivamente, il 09 Febbraio 1976, in provincia di Venezia.
2 proprietari precedenti. Conservata con cura, incredibili condizioni, circa 145000 km.
Carrozzeria sana, senza incidenti, vernice parzialmente originale lucidata professionalmente.
Interno originale , cruscotto sano (no spacchi).
Meccanica originale (matching numbers) perfettamente funzionante, parzialmente revisionata con sostituzione della frizione completa, revisione freni, tubi in gomma, pompe, liquidi, filtri, revisione carburatori ecc.
Motore Ferrari originale (135 B000), cambio e differenziale (autobloccante) perfetti.
Targhe nere e libretto originale.
Trousse attrezzi e doppie chiavi a corredo.
Breve storia: La Dino Fiat nacque da un accordo tra la FIAT e la Ferrari, siglato per l’esigenza della Casa di Maranello di costruire rapidamente un numero sufficiente di motori Dino (così chiamati perché derivati da un progetto del 1956 dello scomparso figlio di Enzo Ferrari, Alfredo, detto Dino) per ottenere l’omologazione in Formula 2 della Ferrari Dino 166 F2. Così, accanto alle più costose Dino 206 GT, venne deliberata la produzione di più abbordabili (anche se sempre costose) versioni a marchio FIAT. In realtà, la condivisione tecnica tra le “Dino” della Ferrari e quelle FIAT era limitata al motore V6. Al Salone dell’automobile di Torino del 1967 venne presentata la Dino Coupé, con carrozzeria disegnata da Bertone. Dotata della stessa meccanica della “Spider” (salvo il passo allungato a 2550 mm), la Coupé aveva un’impostazione più elegante che sportiva (le dimensioni dell’imponente coupé fastback, con abitabilità per 4 persone, erano importanti: 4514mm di lunghezza e 1709 di larghezza). Anche in questo caso, come in quello della spider, anche la produzione venne affidata al designer stesso che ne produsse più di 6.000 esemplari nei cinque anni di vita del modello[2]. Il comportamento stradale era meno reattivo di quello della spider, soprattutto per il passo più lungo, la minor compattezza della carrozzeria (la spider era lunga 4107 mm) e la massa maggiore (1280 kg contro i 1150).
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